lunedì 13 luglio 2009

Greenpeace: volantino antinucleare.



Il reattore nucleare di terza generazione ad acqua pressurizzata, di produzione francese, noto come EPR (European Pressurized Reactor) è il più grande mai realizzato nella storia, con una potenza di oltre 1600 MW. Gli EPR differiscono poco dai reattori di II generazione ma la loro maggior sicurezza è tutta da dimostrare, inoltre utilizzando Uranio e Plutonio come combustibili, generano scorie ad alta radioattività. Ancora nessun EPR è in funzione ma già vari problemi sono stati riscontrati in fase di costruzione nelle nuove centrali di Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia. A Olkiluoto, l’Autorità finlandese per la Sicurezza Nucleare, fino all’ottobre 2007, aveva segnalato ben 1.500 casi di non-conformità rispetto agli standard di sicurezza, gran parte delle quali non corretti per ragioni di tempo o economiche. Tra queste, le fondamenta di cemento armato del reattore gettate in modo scorretto che hanno causato delle fratture alla struttura, oltre a un quarto delle saldature della parte in acciaio del guscio di contenimento difettose. Il cantiere di Olkiluoto, alla fine del 2007, aveva già accumulato 30 mesi di ritardo sui 48 previsti. I costi sono lievitati dai 3,2 miliardi previsti a oltre 5 e potrebbero crescere ancora. È risultato, poi, che gli appalti dei lavori per la costruzione delle nuove centrali erano stati affidati a società prive delle necessarie competenze. La nuova generazione nucleare, nonostante la propaganda, non è in grado di garantire nessuna sicurezza.



Il nucleare conviene: vero o falso?
Quando si parla di convenienza del nucleare, ci si riferisce al solo costo del combustibile impiegato, che è più basso rispetto alle altre fonti di energia. Il costo finale dell’elettricità dipende, però, anche da altri fattori quali l’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto, la manutenzione, lo smaltimento dei materiali residui. Nel nucleare, il costo maggiore è rappresentato dalla realizzazione dell’impianto, un ingente investimento che può essere recuperato solo dopo 15-20 anni di attività. I costi di costruzione di una centrale nucleare oltre ad essere i più alti, rispetto a quelli di centrali di altro tipo, tendono a lievitare durante la costruzione, rendendo non più così conveniente la produzione di energia. Negli Stati Uniti, secondo le stime ufficiali, per la gran parte dei reattori costruiti, i costi effettivi hanno superato tre volte le stime iniziali. Lo stesso sta succedendo per l’EPR in costruzione in Finlandia. Il più grande gruppo energetico tedesco, E-On, afferma che un nuovo EPR può arrivare a costare "fino a 6 miliardi di euro", esclusi i costi di smantellamento. Ancora maggiori sono le cifre di cui si parla negli USA, dove il Congresso ha introdotto, nel 2005, incentivi pubblici per oltre 18 miliardi di dollari per convincere gli investitori privati a tornare al nucleare ed evitare il crollo del settore. Tutto ciò accade mentre Enel dichiara alla stampa che l’Italia costruirà le sue nuove centrali con 3-3,5 miliardi di euro l’una, un’affermazione del tutto incoerente rispetto a quelle che circolano in altri paesi. Ma di queste informazioni, necessarie per un dibattito democratico, e una reale tutela del cittadino, non vi è traccia, così come nessuna voce alternativa trova spazio per esprimersi.
L’impossibile gestione di lungo termine delle scorie nucleari.
Ogni impianto nucleare produce un quantitativo di scorie e gran parte della centrale stessa, a fine vita, diventa una scoria da conservare per tempi lunghissimi. Nessun Paese, compresa l’Italia, dopo 60 anni di storia del nucleare, ha ancora trovato la soluzione per la gestione di lungo termine delle scorie. Si tratta di controllare per 2-3 secoli quelle a vita media e per decine di migliaia di anni quelle a vita più lunga. Chi potrà garantire questo processo nel tempo? Oltre a rappresentare un costo rilevante e poco calcolabile, la gestione di lungo termine delle scorie è un’eredità velenosa che lasciamo alle generazioni future.



La vera energia pulita.
Visto che il nucleare ha attualmente basse emissioni di gas a effetto serra, i suoi sostenitori lo presentano come l’unica alternativa credibile e realistica ai combustibili fossili. In realtà, il nucleare è una falsa soluzione al contenimento delle emissioni di CO2: i reattori presenti nel mondo forniscono solo una quota inferiore al 6,5 % dell’energia consumata dal pianeta, e due terzi di quest’energia è persa nell’ambiente come calore di scarto. Raddoppiare il numero degli impianti per diminuire le emissioni è impensabile perché vorrebbe dire inaugurare una centrale ogni due settimane, con costi di investimento inaffrontabili. A tutto ciò va aggiunto che le risorse di Uranio, "ragionevolmente sicure", sono pari a circa 3,3 milioni di tonnellate. Agli attuali livelli di consumo, questo può garantire il funzionamento delle centrali nucleari 50 anni, comunque non oltre 70 anni, se si considerano anche le riserve "stimate". Costruire nuovi impianti significherebbe dimezzare la disponibilità di Uranio da 70 a 35 anni. Basta pensare che gli impianti di terza generazione, gli EPR sono progettati per durarne 60 per comprendere che non è una soluzione definitiva.
Attraverso il Rapporto "Energy [R]evolution" presentato nel 2007, Greenpeace ha dimostrato come il crescente fabbisogno mondiale di energia può essere soddisfatto da fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica, facendo a meno del nucleare già nel 2030. Mentre il programma nucleare del Governo vale 50 miliardi di kilowattora all’anno, la combinazione di energie rinnovabili ed efficienza garantisce circa 150 miliardi di kilowattora all’anno, praticamente il triplo. Si tratta di una vera rivoluzione, ma alla portata di tutti, sostenibile ed economica. E, soprattutto, non compromette il futuro delle prossime generazioni a cui non saranno lasciate scorie in eredità. Scarica adesso il rapporto e scopri che le alternative alla crisi energetica esistono e sono tutte diverse dal nucleare.


Volantino informativo in caso di emergenza nucleare.

2 commenti:

  1. quando capiremo che la vita è molto più imporante dei soldi...avremo un mondo pulito e migliore!


    Rachele

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  2. Verissimo, piccola mia. Si litiga si Juve o Inter, Destra o Sinistra, Cattolici e Laici... e non si capisce che tra poco non ci sarà una Terra su cui litigare.

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